I POSSIBILI punti di non ritorno:
• Basta un riscaldamento di 1,7°C per innescare la fusione dei ghiacci ai confini della Groenlandia e/o dell’Antartico occidentale.
Sono ghiacci spessi 3 km e ognuno di essi copre più di 2 milioni km2.
Il loro scioglimento provocherebbe un innalzamento del livello dei mari di 6 metri e oltre
• degenerazione della foresta Amazzonica a causa dell’alta temperatura,
della siccità e degli incendi
perderemmo così uno dei serbatoi di carbonio
più importanti del Pianeta e una fonte unica di biodiversità
• emissione di miliardi di tonnellate di gas metano intrappolate nel permafrost.
I ricercatori collegano l’inizio di alcuni passati episodi di repentino riscaldamento
globale a fuoriuscite di metano
• interruzione del sistema di correnti oceaniche. Ciò causerebbe un radicale raffreddamento dell’Europa e una possibile sparizione dei monsoni asiatici responsabili della fornitura idrica e la produzione alimentare nella
maggior parte dell’Asia, il continente più popoloso del mondo.
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