In questo esercizio si apprenderà come creare una maschera di contrasto per l'immagine in GIMP.
Una maschera di contrasto consente di ridurre il contrasto generale e, allo stesso tempo, scoprire dettagli che nella foto sono troppo illuminati o troppo scuri. Il vantaggio di applicare la tecnica della maschera di contrasto è che permette un controllo più accurato e consente di conseguire risultati migliori.
La tecnica di base consiste nel creare un livello sopra l'immagine allo scopo di combinarle in modalità overlay: illuminare le parti scure, e dare un po' di ombra alle parti troppo illuminate. L'immagine originale rimane invariata sul suo livello.
Nella figura è mostrata l'immagine originale usata pe l'esempio. Le foglie rosse sono un po' troppo scure per distinguere i dettagli, allo stesso tempo, i fiori gialli hanno dei forti riflessi di luce.
Click più volte sull'occhio accanto al livello "Maschera di Contrasto" per confrontare l'immagine con e senza maschera.
Facoltativo. Si dovrebbe disporre delle seguenti tre immagini: l'originale, quella a cui si è applicata la maschera di contrasto e quella ottenuta dall'originale ricorrendo al menu Colori -> Luminosità e contrasto.
Si può valutare la differenza tra le due tecniche osservando l'istogramma delle due immagini, quella originale su cui si è applicata la regolazione di luminosità e contrasto e quella con la maschera di contrasto. (Per ottenere l'istogramma di un'immagine: Colori -> Informazioni -> Istogramma)
Per salvare l'immagine bisogna fondere i livelli. La fusione non è necessaria se l'immagine viene salvata nel formato XCF di Gimp.
Restano ancora alcune possibili operazioni:
Il ridimensionamento di una immagine si rende necessario quando si vuole che questa copra lo spazio disponibile.
La prima cosa che si deve notare quando si apre un'immagine molto grande è che GIMP adatta l'immagine alla finestra. Nella barra del titolo compare il fattore di scala usato da GIMP per adattare l'immagine all'area della finestra
Nella barra del titolo viene mostrato anche il modo, che dovrebbe essere RGB.
Nel menu Immagine aprire il riquadro di dialogo "scala Immagine"
Nel riquadro di dialogo si possono impostare le nuove dimensioni della foto, specificando anche le unità di misura.
Se si vuole cambiare una sola dimensione dell'immagine, Gimp calcolerà automaticamente l'altra dimensione.
Per ridurre l'occupazione del file su disco, senza perdere le dimensioni (larghezza e altezza) della foto, dopo aver opportunamente ridimensionato, nel menu file scegliere il comando Salva con nome .... Il nome del file deve essere scritto esplicitamente, nella casella nome: ma l'estensione deve essere scelta dall'apposito menu. Scegliere JPeg.
Nel riquadro di dialogo "Salva in formato Jpeg" si può regolare il livello di compressione dell'immagine e contemporaneamente osservare la qualità dell'immagine. Spuntare la casella "Anteprima", mentre si cambia il livello di compressione si vede l'immagine risultante nel riquadro di anteprima.
Le immagini per il web devono occupare poco spazio, principalmente per ridurre il tempo di trasferimento dei dati.
Spesso si ha esigenza di tagliare un pezzo di una immagine. Ad esempio per trasformare una foto quadrata in una rettangolare, per togliere dei contorni inutili e far risaltare il soggetto, ecc..
Lo strumento di ritaglio è disponibile nella casella degli strumenti oppure nel menu "Strumenti". Questo comando permette di creare una forma rettangolare trascinando semplicemente il mouse. Dopo aver tracciato il rettangolo, compare un riquadro in cui si possono specificare meglio le misure del rettangolo.
La voce "Proprietà dell'immagine" nel menu immagine riepiloga molte informazioni utili per applicare una scala, un ritaglio o altro.
In certi casi può essere utile avere un'immagine piccola (nelle pagine web) altre volte potrebbe essere necessario avere la massima profondità di colori (una foto).
RGB - Questo è il modo di default, usato per fot odi elevata qualità. Il file che contiene l'immagine in RGB risulta piuttosto grande.
In modo RGB ciascun pixel, o punto, viene rappresentato con tre diverse componenti: R->Rosso, G->Verde, B->Blu. Ognuna di queste, a sua volta, può avere un valore di intensità compreso tra 0 e 255. Quindi ogni pixel che si vede sullo schermo è la combinazione additiva di queste tre componenti.
Indexed
- Questo modo viene usato quando l'immagine contiene pochi colori, 256 o meno.Grayscale - I colori di un'immagine possono essere convertiti in gradazioni di grigi.
Nel menu strumenti -> Trasformazione -> Ruota si trova lo strumento per ribaltare un'immagine orizzontalmente o verticalmente.
Nello stesso menu si trova lo strumento per ruotare l'immagine.
GIMP è un software adatto ad apportare modifiche alle foto. L'immagine potrebbe essere stata sovraesposta o sottoesposta, oppure risulta un po' inclinata o fuori fuoco: GIMP possiede gli strumenti per la correzione di questi difetti.
Le operazioni per eliminare imperfezioni o disturbi da una foto riguardano sia gli elementi estranei all'immagine originale, quali macchie o graffi, sia l'eliminazione di dettagli indesiderati o errori nell'esposizione.
Per svolgere gli esercizi di fotoritocco scaricare la seguente immagine sul proprio computer:
Si supponga che la foto sia stata scattata tenendo la macchina fotografica leggermente inclinata. Per raddrizzarla si scelga lo strumento Ruota. Premendo il pulsante sinistro del mouse sull'immagine e spostando il mouse l'immagine ruota. Contemporaeamente si apre anche un riquadro di dialogo che permette di specificare le misure della rotazione. Dopo aver osservato l'effetto dello strumento Ruota annullare l'operazione perchè l'immagine presa ad esempio non possiede questo difetto. Adesso si proverà a ruotare solo la bottiglia.
Scegliere lo strumento "selezione Fuzzy" (o bacchetta magica). Impostare la soglia a 40 e, mediante clic sulle varie zone colorate, selezionare tutta la bottiglia. Notare che la selezione deve essere additiva, cioè ogni area colorata che si seleziona si deve aggiungere alla precedente, per ottenere questo effetto, nella sezione proprietà dello strumento di selezione, attivare il pulsante "Modalità → Aggiungi alla selezione corrente".
Dopo aver esteso la selezione a tutta la bottiglia duplicarla con l'operazione di Copia e Incolla. Si osservi che la bottiglia incollata è stata collocata in un nuovo livello Fluttuante.
Scegliere lo strumento scala. Facendo clic all'interno dell'immagine, si apre il riquadro di dialogo che consente di specificare esattamente le misure della nuova bottiglia, oppure di leggerle mentre si sposta il mouse.
Scegliere lo strumento Ruota e, nella sezione proprietà, scegliere il pulsante "Ruota selezione". Trascinare il mouse nella finestra dell'immagine e ruotare la bottiglia di 90°.
Scegliere lo strumento Sposta e portare il collo della bottiglia nella posizione di versare il vino nel bicchiere.
Infine nel menu Livelli scegliere il comando Ancora per fissare la selezione fluttuante allo sfondo.
Le moderne macchine fotografiche dispongono di sofisticati dispositivi di controllo dell'esposizione, eppure potrebbero aversi foto sovraesposte, sottoesposte o con colori falsati. GIMP è corredato di molti strumenti per la correzione dei colori di un'immagine: dagli strumenti automatici che funzionano con un'unica pressione di un pulsante, fino a strumenti molto complessi con molti parametri a disposizione.
Gli strumenti automatici di correzione del colore di GIMP spesso non danno il risultato desiderato ma conviene conoscerli, almeno per sapere quali sono le possibilità di modifica dell'immagine. La maggior parte di questi comandi è disponibile nel menu "Colori → Auto" e di seguito se ne fornisce una breve panoramica.
Colori → Auto → Normalizza
Questo comando è utile per le immagini sottoesposte: regola i colori dell'immagine in maniera uniforme fino a
rendere il punto più luminoso giusto al limite della saturazione, e il punto più scuro nero. Questo metodo ha lo
svantaggio che la luminosità è determinata interamente dal punto più chiaro e da quello meno chiaro
dell'immagine, quindi la presenza di un piccolo punto bianco o nero può falsare o rendere inefficace il processo
di normalizzazione.
Si provi a sperimentare l'effetto di questo comando con foto sottoesposte.
Colori → Auto → Equalizza
Mediante:
si osservi l'istogramma dei colori contenuti nell'immagine della bottiglia:
poi si provi il comando:
e si osservi nuovamente l'istogramma dei colori:
L'algoritmo applicato dal comando per equalizzare i colori dell'immagine non è noto, ma si vede subito che i due parametri Media e Mediana della distribuzione dei colori sono diventati uguali al valore centrale della distribuzione, e la deviazione standard è stata portata al valore più grande tra i tre valori precedenti.
Il comando Equalizza cerca di stirare i colori nell'immagine in maniera uniforme nel campo delle intensità possibili. In alcuni casi l'effetto si manifesta con un miglioramento del contrasto ma spesso invece l'immagine diventa irreale.
Colori → Auto → Aumento del colore
Questo comando aumenta il campo di saturazione dei colori nel livello, senza alterare la luminosità o la
tonalità.
Per questo motivo il comando non lavora sulle immagini in scala di grigi.
Colori → Auto → Ampliamento contrasto
Questo comando ha lo stesso comportamento di "normalizza", eccetto nel fatto che opera sui canali rosso, verde e blu
in maniera indipendente. Spesso ha l'utile effetto di ridurre le colorazioni indesiderate.
Colori → Auto → Ampliamento HSV
Come "ampliamento contrasto" ma lavora nello spazio di colore HSV, invece che nello spazio RGB. Preserva la tonalità.
Colori → Auto → Bilanciamento del bianco
Questo comando è in grado di migliorare immagini di bassa qualità con bianchi o neri poco decisi rimuovendo
colori poco usati ed estendendo il più possibile il campo dei rimanenti.
Strumenti → Colori → Livelli automatici oppure
Colori → Livelli
Si apre un riquadro di dialogo, la cosa più semplice che si può fare è premere il pulsante Auto e poi il
pulsante Ok.
Se si riesce a trovare un punto dell'immagine che dovrebbe essere perfettamente bianco ed un secondo punto che dovrebbe essere perfettamente nero, si può usare lo strumento dei livelli per fare una regolazione semi-automatica che spesso porta a un buon risultato sia per la luminosità sia per i colori dell'immagine.
Aprire il riquadro di dialogo Livelli da uno dei due menu. Osservare che accanto al pulsante Auto, ci sono tre pulsanti con l'icona di un contagocce. Quello di sinistra ha la funzione "Prendi il punto nero". Fare clic su di esso, e poi fare clic su un punto dell'immagine che, anche se nell'immagine appare di un colore diverso, si sa che in realtà è perfettamente nero e non solo una sfumatura scura. Osservare come cambia l'immagine.
Poi fare clic sul pulsante con l'icona del contagocce più a destra ("Prendi il punto bianco"), e poi fare clic su di un punto dell'immagine che si sa dovrebbe essere bianco; ancora una volta osservare come cambia l'immagine.
Se si è soddisfatti del risultato, fare clic sul pulsante Ok altrimenti premere Annulla.
Queste sono le correzioni automatiche del colore: se nessuna di queste risulta soddisfacente occorre provare gli strumenti interattivi. Questi sono accessibili da Strumenti->Colore
Lo strumento più semplice da usare è:
Questo strumento viene usato per immagini sovra o sotto esposte, non serve per correggere difetti di colore. Quando si richiama questo strumento si apre un riquadro di dialogo. Controllare che la casella "Anteprima" sia spuntata, in modo che si possa vedere l'effetto mentre si applicano le regolazioni. Nel riquadro di dialogo ci sono due cursori scorrevoli, uno per la "Luminosità" e l'altro per il "Contrasto".
Quando si è soddisfatti del risultato, premere il pulsante Ok altrimenti premere il pulsante Annulla.
Uno strumento più sofisticato e solo leggermente più complicato da usare per la correzione dell'esposizione è lo strumento Livelli disponibile nel menu Colori.
Il riquadro di dialogo ha la sezione "Livelli di ingresso" che mostra l'istogramma dei colori. Al di sotto di questo ci sono tre cursori triangolari. Agire su questi cursori e osservare contemporaneamente l'effetto sull'immagine.
Strumenti → Colori → Curve
Lo strumento curve permette di trascinare i punti di controllo su di una curva, in modo da creare una funzione
che trasli i livelli di luminosità in ingresso in altrettanti punti di luminosità in uscita.
Lo strumento curve può replicare qualsiasi effetto che si possa ottenere con gli strumenti luminosità/contrasto
o livelli, perciò è più potente di questi ultimi due. Ancora una volta, si faccia riferimento alle
pagine del manuale sullo strumento curve per una descrizione in dettaglio, ma il modo più semplice per imparare ad
usare lo strumento è sperimentare.
L'approccio più potente per regolare la luminosità e il contrasto di un'immagine, riservato agli utenti esperti di GIMP, è di creare un nuovo livello sopra quello su cui si sta lavorando, e poi nella finestra dei Livelli, impostare la modalità per il livello superiore a "Moltiplicatore". Il nuovo livello serve come livello di "controllo di guadagno" per il livello sottostante, con il bianco che si traduce nel massimo guadagno ed il nero con guadagno zero. Perciò, disegnando sul nuovo livello, è possibile regolare selettivamente il guadagno per ogni area dell'immagine, ottenendo un controllo molto accurato del risultato. Il disegno deve essere effettuato con transizioni graduali, dato che cambiamenti repentini provocano bordi spuri nell'immagine. È necessario disegnare solo con sfumature di grigio per evitare modifiche ai colori dell'immagine.
«Moltiplicatore» non è l'unica modalità utile per il controllo del guadagno. In effetti, la modalità «Moltiplicatore» può solo scurire parti di un'immagine ma mai renderle più chiare, perciò è utile solamente nel caso in cui siano presenti delle parti dell'immagine sovraesposte. La modalità «Divisore» funziona all'opposto: può solo rendere più chiare aree dell'immagine sottoesposte ma non può renderle più scure. Ecco un trucco utile per avere una resa di dettaglio massima in tutte le aree di un'immagine:
In aggiunta a «Moltiplicatore» e «Divisore» è possibile ottenere degli effetti utili usando altre combinazioni di modalità di livello, come per esempio «Scherma», «Brucia», o «Luce debole».
il modo più semplice per correggere l'immagine che ha una strana colorazione, per esempio è troppo rossa o troppo blu, è, usando lo strumento «Livelli», di regolare i singoli livelli dei canali del rosso, del blu o del verde. Se questo metodo non funziona, provare ad utilizzare gli strumenti «Bilanciamento del bianco» o «Curve», anche se questi sono molto più difficili da usare efficacemente (malgrado siano molto buoni per creare certi tipi di effetti).
Alle volte è difficile valutare se si è riusciti a regolare i colori in maniera adeguata. Una tecnica efficace ed oggettiva è di individuare un punto di cui si sa essere bianco o grigio. Attivare lo strumento Prelievo colore (il simbolo del contagocce nella barra degli strumenti), e fare clic sul punto sopramenzionato: l'operazione porta in primo piano la finestra di dialogo del Prelievo colore. Se i colori sono stati impostati correttamente, le componenti rossa, verde e blu dovrebbero essere uguali; se così non è, potrete controllare che tipo di aggiustamenti siano ancora necessari.
Questa tecnica, se ben usata, permette anche alle persone affette da daltonismo di impostare correttamente la colorazione di un'immagine.
Se l'immagine è un po' pallida, succede spesso se si prendono foto in piena luce, provare lo strumento di controllo della Tonalità/Saturazione che fornisce tre cursori di regolazione per tonalità, luminosità e saturazione. Aumentando il cursore della saturazione probabilmente si riuscirà a migliorare l'immagine. In alcuni casi è utile regolare contemporaneamente anche la luminosità (la regolazione di «Luminosità» di questo strumento è simile alla «Luminosità» presente nello strumento di controllo di Luminosità/Contrasto, eccetto per il fatto che modificano diverse combinazioni dei canali rosso, verde e blu).
Lo strumento Tonalità/Saturazione fornisce la possibilità di regolare sottocampi ristretti di colori (usando i pulsanti in cima alla finestra di dialogo), ma se si vuole ottenere dei colori naturali, è meglio evitare di usare quest'opzione.
Anche se un'immagine non sembra pallida, spesso è possibile incrementarne l'impatto visivo spingendo un po' sulla saturazione. I veterani dell'era della pellicola chiamano questo trucco «Fujifying», da pellicole Fujichrome che era famosa per produrre stampe molto sature.
Quando si scattano foto in condizioni di bassa luminosità, in alcuni casi si ha il problema opposto: troppa saturazione. Anche in questo caso è utile lo strumento Tonalità/Saturazione: per ridurre la saturazione invece che aumentarla.
Se la messa a fuoco della fotocamera non è impostata correttamente o la foto è un po' mossa, il risultato è un'immagine sfocata. Se la sfocatura è notevole, sarà difficile riuscire a fare qualcosa di utile con qualsiasi tecnica; ma se la sfocatura è modesta si dovrebbe riuscire a migliorare l'immagine.
La tecnica più comunemente utilizzata per migliorare la nitidezza è la Maschera sfuocata. Malgrado il nome un po' strano, che deriva dalla tecnica usata dalla filmografia, il risultato rende l'immagine più a fuoco, non «sfuocata». È un plug-in ed è raggiungibile da
dal menu immagine. Ci sono tre parametri, «Raggio», «Ammontare» e «Soglia». I valori predefiniti solitamente vanno bene, quindi è meglio provarli per primi. L'aumento del raggio o dell'ammontare aumenta l'intensità dell'effetto, ma attenzione: se si applica un effetto di maschera sfuocata troppo intenso, si amplificheranno anche i disturbi dell'immagine e cominceranno ad apparire degli artefatti nei punti in prossimità degli spigoli.
Alle volte, usando l'effetto di «Maschera sfuocata», si può causare una distorsione del colore presso le zone dell'immagine a forte contrasto. Quando questo succede, è possibile migliorare il risultato scomponendo l'immagine in livelli separati di Valore-Tonalità-Saturazione (HSV), ed eseguendo la Maschera sfuocata solo sul livello del valore per poi ricomporre il tutto. Questo metodo funziona sfruttando la maggiore risoluzione dell'occhio umano nella luminosità rispetto al colore.
Vicino alla "Maschera sfuocata", nel menu dei filtri c'è il filtro Affilatura, che opera in maniera simile. è più semplice da usare rispetto a quest'ultimo ma non è neanche lontanamente così efficace: si consiglia di ignorarlo e di usare direttamente il filtro di Maschera sfuocata.
In alcune situazioni, si riesce a produrre degli ottimi risultati aumentando selettivamente la nitidezza di aree ristrette dell'immagine, prelevando e usando lo strumento Condensa dalla barra degli strumenti in modalità "Contrasta". Questo strumento consente di aumentare la nitidezza di un'area, dipingendola con uno strumento di disegno. Bisognerebbe comunque astenersi dall'uso di questa tecnica, pena una resa non troppo naturale del risultato: l'aumento della nitidezza aumenta il contrasto apparente dei bordi dell'immagine ma aumenta contemporaneamente anche i disturbi.
Quando si scattano delle foto in condizioni di bassa luminosità o con un tempo di esposizione molto ridotto, la macchina fotografica non riesce a ricevere abbastanza informazioni attraverso la luce, per fare una buona stima sul valore reale di colore per ogni pixel e, di conseguenza, l'immagine appare granulosa. È possibile naturalmente «sfumare» questa granulosità sfocando l'immagine, ma in questo modo si perderà anche la nitidezza.
Ecco un paio di approcci che possono abbellire il risultato. Il migliore è probabilmente, se la granulosità non è troppo accentuata, usare il filtro Sfocatura selettiva, impostando il raggio di sfocatura a 1 o 2 pixel. L'altro è usare il filtro plug-in Smacchiatura.
Quest'ultimo è fornito di una comoda anteprima che permette di «sperimentare» le impostazioni fino a quando non si ottiene il risultato migliore. Quando la granulosità è molto accentuata, è difficile ottenere dei buoni risultati se non, brutalmente, ritoccando a mano (cioè con gli strumenti di disegno).
Ogni tanto si può avere il problema opposto: un'immagine può apparire troppo cruda. La soluzione è sfocarla leggermente: fortunatamente la sfocatura di un'immagine è molto più semplice ed efficace del suo contrario, l'aumento del contrasto. Dato che probabilmente non si desidera sfocarla di molto, il metodo più semplice è usare il plug-in di «Sfocatura semplice», accessibile da
dal menu immagine. Il risultato sarà una leggera sfocatura dell'immagine. Se si vuole ottenere un effetto più forte, basta ripetere l'operazione fino ad ottenere il risultato desiderato.
Ci sono due tipi di oggetti che si potrebbe desiderare veder rimossi da un'immagine: per primo ci sono gli artefatti causati da sporcizia come polvere o peli presenti sulle lenti e poi gli oggetti realmente presenti nell'immagine ma che deturpano la bellezza dell'immagine come per esempio un cavo del telefono nel bel mezzo di uno splendido panorama di montagna.
Un buono strumento per rimuovere polvere o altri generi di difetti sulle lenti è il filtro Smacchiatura, accessibile dal menu
dal menu immagine. Molto importante: per usare questo filtro ottimamente, è necessario selezionare la regione contenente l'artefatto e una piccola area attorno ad esso. La selezione deve essere abbastanza piccola da rendere i pixel del difetto statisticamente distinguibili dagli altri pixel presenti nella selezione. Se si prova a smacchiare l'intera immagine sarà difficile ottenere qualcosa di utile. Una volta creata una selezione accettabile, attivare la Smacchiatura e osservare nell'anteprima il risultato aggiustando nel contempo i parametri. Se si è fortunati, si riuscirà a trovare un'impostazione che rimuoverà il difetto senza rovinare troppo l'area circostante. Più la macchia è evidente e migliori risultati si otterranno.
Se c'è più di un artefatto nell'immagine, è necessario ripetere completamente il comando «smacchiatura» per ogni difetto.
Il metodo più efficace per la rimozione di oggetti «indesiderati» da un'immagine è lo strumento Clona. Esso permette di disegnare sopra una parte dell'immagine usando pixel copiati da un'altra parte della stessa o anche da una immagine diversa. Il trucco per usare correttamente lo strumento è di trovare una parte dell'immagine adatta a «sostituire» la parte indesiderata: se l'area che circonda l'oggetto indesiderato è molto differente dal resto dell'immagine questa soluzione non si applica. Per esempio, se da una bella scena balneare, si vuole eliminare una fastidiosa persona che cammina in mezzo alla spiaggia, sarà facile trovare una parte vuota della spiaggia, simile a quella occupata dal pedone, per copiarla sopra di esso. È sorprendente scoprire che risultati naturali si possono ottenere con questa tecnica se adoperata bene.
L'uso dello strumento Clona è un'arte, e più si fa pratica e meglio è. All'inizio sembra impossibile produrre qualcosa di diverso da macchie colorate ma la perseveranza, come sempre, paga.
Spesso si ottiene un buon risultato semplicemente tagliando via l'oggetto «disturbante» dall'immagine e poi usando il plug-in «Resintetizzatore» per riempire il vuoto. Questo plug-in non è normalmente incluso nelle principali distribuzioni di GIMP ma può essere scaricato dal sito Web dell' autore, con risultati alle volte soddisfacenti.
In alcuni casi si dovrebbe essere in grado di ottenere dei buoni risultati semplicemente tagliando via l'oggetto disturbante dall'immagine, e poi usando un plugin di nome «Resynthesizer» per riempire il vuoto. Questo plug-in non è incluso nella distribuzione principale di GIMP, ma può essere ottenuto dal sito Web dell'autore [PLUGIN-RESYNTH]. Come ogni altro componente, la bontà del risultato può essere molto variabile.
Quando si scatta una foto con il flash a qualcuno che sta guardando direttamente verso l'obiettivo della macchina fotografica, la retina può riflettere la luce direttamente indietro alla macchina con una colorazione rossa: questo effetto viene chiamato «occhi rossi», ed il risultato è molto bizzarro. Molte macchine fotografiche moderne sono provviste di un dispositivo che, creando molti lampi preliminari per far chiudere la pupilla, minimizza l'effetto, ma naturalmente ciò è possibile solo dopo essersi ricordati di abilitare il dispositivo prima dello scatto e, alle volte può non essere efficace o può non essere pratico dato che «avverte» il soggetto che gli si sta scattando una foto. È interessante sapere che l'effetto si verifica anche se il soggetto è un animale, anche se gli occhi in questo caso spesso vengono colorati di una tonalità diversa come il verde.
Dalla versione 2.4, GIMP incorpora il filtro speciale di rimozione effetto occhi rossi. Per utilizzarlo creare una selezione, tramite uno degli strumenti di selezione, della parte rossa dell'occhio, poi selezionare il filtro «rimuovi occhi rossi». Forse sarà necessario giocherellare un po' con il cursore di soglia per ottenere l'effetto desiderato.
Che tipo di formato file usare per salvare il risultato del lavoro? È necessario ridimensionarlo prima di salvarlo? Le risposte dipendono dallo scopo dell'immagine su cui si sta lavorando.
Come per molti programmi, in GIMP, la stampa necessita di passare per il menu principale File → Stampa. Comunque è utile tenere a mente alcuni elementari concetti per prevenire alcune spiacevoli sorprese quando si osserva il risultato. È bene ricordare sempre:
Le moderne macchine fotografiche digitali, quando si scatta una foto, aggiungono al file le informazioni sull'impostazione della macchina durante lo scatto. Questi dati vengono inseriti nei file in JPEG o TIFF in un formato strutturato chiamato EXIF. Per il file JPEG, GIMP è in grado di gestire i dati EXIF, sempre sia stato compilato correttamente: ciò dipende da una libreria che si chiama «libexif», che potrebbe non essere disponibile su tutti i sistemi. Se GIMP è stato compilato con il supporto a EXIF abilitato, allora il caricamento di un file JPEG con dati EXIF e il successivo salvataggio in formato JPEG preserverà i dati EXIF inalterati. Questo non è, strettamente parlando, il miglior modo di trattare i dati EXIF per un programma di grafica, ma è certamente meglio che semplicemente rimuoverli, che era il comportamento delle vecchie versioni di GIMP.