“Memorie di guerra“ di Eduardo Giove

L’intervista al sig. Eduardo Giove.

Il giorno 30 Gennaio 2018 presso l’istituto ITIS Francesco Giordani, si è tenuto nell’aula magna, un evento in memoria della tragedia della deportazione tedesca di 819.000 soldati Italiani durante la seconda guerra mondiale. Come portavoce di questo periodo storico, la scuola ha avuto l’onore di accogliere un superstite della grande guerra: Eduardo Giove, padre della professoressa Valeria Giove, la quale ha avviato la conferenza con grande commozione e semplicità. Dopo i saluti della preside dott.ssa Antonella Serpico, ha preso la parola l’assessore alla cultura e all’istruzione del comune di Caserta prof.ssa Daniela Borrelli, la quale con il suo intervento ha catturato l’attenzione di noi studenti, parlando della tragica sorte che è toccata agli ebrei durante il conflitto bellico, sfiorando le corde più profonde della nostra anima. In seguito la scrittrice prof.ssa Marilena Lucente ha introdotto i racconti della prigionia subita dal signor Giove , illustrando i contenuti di alcuni libri inerenti la “grande guerra” ,che hanno stimolato la riflessione di noi studenti ad approfondire il tema della giornata. La professoressa ha citato Elio Vittorini con la sua opera “Uomini e no..”, Primo Levi “Se questo è un uomo”, Rossella Postorino “Le assaggiatrici” , Javier Cercas “L’impostore”. Il suo discorso si è focalizzato su una domanda che molti prima di noi si son posti…questi sono uomini?
“Questi” che son morti per dimenticanze, “Queste” che son morte per aver assaggiato cibo avvelenato…
Nel libro “le assaggiatrici”, la scrittrice mette sotto accusa gli ebrei per essere rimasti immobili di fronte a ciò che stava per accadere, di non aver reagito alle angherie tedesche e di non aver sostenuto le vittime per le continue violenze subite; probabilmente nessuno uomo avrebbe mai potuto pensare che una simile tragedia incombesse sulle loro teste.
Successivamente la parola è passata al protagonista, il testimone diretto della storia , il quale a 94 anni ancora perfettamente lucido , con la sua simpatia e profondità ci ha fatto vivere in prima persona la sua drammatica vicenda. Dalla deportazione avvenuta il 23 settembre 1943 a Itri per mano dei nazisti (trasportato su vagoni piombati) alla sua prigionia a Monaco di Baviera, fino ad oggi, quando nel dicembre del 2016 ha ricevuto alla prefettura di Roma, la medaglia d’onore come ex IMI(Militari Italiani Internati). Tale riconoscimento è stato concesso per lo spirito patriottico che ha mostrato in seguito al rifiuto alla proposta dei tedeschi di combattere per il III Reich. Questa resistenza senza armi, definita anche “resistenza silenziosa” fu messa in atto dalla maggioranza dei soldati deportati. Essi furono “eroi dimenticati”, perché solo negli anni 80,dopo circa settant’anni dal conflitto, lo stato italiano ha iniziato a ricordarsi di questi internati Italiani e a comprendere le loro gesta eroiche e i loro sacrifici.
La conclusione è stata caratterizzata da alcune letture di brani tratte dal libro di memorie trascritto dalla figlia. “La Prefazione” letta da De Angelis 3CIT,”la deportazione” letta da Savini 3CIT, infine “Mongoli” letta da Cristoforo 2FIT e la declamazione della poesia di Quasimodo “ Alle fronde dei salici“ da Isabella Sessa 3CIT. Tutto ciò organizzato con grande passione dalla professoressa Giove, il cui obiettivo era quello di sensibilizzare gli studenti sul tema in questione, con la speranza che ciò possa fungere da monito per le future generazioni, affinché niente di ciò che avvenne possa essere dimenticato.

( Guida Danilo 5ASA )

Ecco il video della giornata.

COMMENTS

  • Marco

    Con simpatia il sig. Eduardo ha dato una interessante testimonianza su un drammatico periodo storico. Bravi.

  • Fulvia

    Bellissima e preziosissima testimonianza. Ciò che la rende preziosa è che, purtroppo, di testimonianze dal vivo sulla seconda guerra mondiale, tra pochi anni, non ne potremo avere più.

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