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BIOGRAFIA



Umberto Saba nacque a Trieste nel 1883 ed ebbe un'infanzia difficile. La madre, ebrea, fu abbandonata dal marito prima della sua nascita. Umberto, per rivalsa, cambiò il cognome del padre, Poli, con lo pseudonimo Saba che in ebraico significa "pane". Ebbe una carriera scolastica piuttosto breve perché dovette trovarsi presto un lavoro, ma, dopo le letture dell'infanzia, lesse per conto proprio i classici italiani. Nel 1903 esordì come poeta pubblicando a sue spese il volume di versi "Il mio primo libro di poesie". Dopo la partecipazione alla prima guerra mondiale rilevò a Trieste una vecchia libreria antiquaria, cui si dedicò fino agli anni della vecchiaia, trovandovi sia il sostentamento economico sia un rifugio e la possibilità di dedicarsi alla poesia. La tranquilla occupazione di libraio fu interrotta dalla persecuzione razziale e dalla seconda guerra mondiale che lo costrinsero alla clandestinità. Alla fine della guerra, dopo brevi soggiorni a Roma e Milano, rientrò a Trieste e vi trascorse gli ultimi anni di vita segnati dalla perdita della moglie e da periodiche crisi di nevrosi, ma anche da riconoscimenti per la sua grandezza poetica. Morì a Gorizia nel 1957.

IL PENSIERO





Saba rimase sostanzialmente estraneo alle innovazioni formali dell'ermetismo. La sua poesia è quella di un autodidatta, formatosi essenzialmente sulle opere affermate della tradizione. Per questo egli non rifiuta di adoperare in una struttura sintattica chiara e lineare. Per lui la poesia è frutto dell'emozione spontanea che nasce dalla vita vissuta, dai ricordi e dalle esperienze anche banali.
I motivi dominanti della poesia di Saba di possono considerare:

  • - l'amore per Trieste;
  • - l'amore per la donna;
  • - l'amore per la vita, anche quando diventa doloroso amare.

IL CANZONIERE





Saba lavorò al suo canzoniere per circa quaranta anni, modificandolo, arricchendo e riordinando i testi secondo criteri tematici e cronologici. Ne uscirono cinque edizioni. Il titolo stesso della raccolta, Canzoniere, allude all'opera di Petrarca e vuole indicare una raccolta ordinata di poesie che costituiscono una sorta di autobiografia ideale incentrata su temi ricorrenti. Saba stesso è cronista del Canzoniere e lo definì come la storia di una vita povera di avvenimenti esterni. Il Canzoniere si può dunque leggere come un romanzo suddiviso in varie sezioni e scritto in una lingua semplice, che non rifiuta rime più facili e quotidiane. Saba confessa di amare quelle parole che i poeti più celebrati non apprezzavano, le parole più comuni, proprie della gente comune.